Puntura di zecca, come difendersi

Quest’anno, particolare attenzione è da rivolgere alla presenza di zecche. Sembra infatti che nei boschi di casa nostra siano aumentate in gran numero, complici prati incolti, boschi non curati e soprattutto per la presenza di animali selvatici come caprioli, cervi e cinghiali. Le zecche appartengono alla famiglia degli aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni. Attendo il passaggio di un animale o di un uomo appostate all’estremità delle piante; salite sopra l’ospite da parassitare individuano una zona calda, dunque ben irrorata di sangue, e conficcato il rostro (apparato boccale) nella cute cominciano a nutrirsi succhiando il sangue. In genere, rimangono attaccate all’ospite per qualche giorno, per lasciarsi poi cadere da sole.

La puntura di zecca di per sé non è un problema e tende a passare inosservata perché in genere non provoca né dolore né prurito. Addirittura, grazie a una sostanza anestetica che la stessa zecca inietta durante il morso, la puntura è quasi indolore.

A volte, tuttavia, è proprio tramite il morso che la zecca può trasmettere all’ospite eventuali microrganismi (batteri o virus) responsabili di varie malattie. Tra le più frequenti nel nostro Paese troviamo il morbo di Lyme e l’encefalite da zecche; altre, come la rickettsiosi o la febbre ricorrente da zecche, sono meno diffuse.

COME DIFENDERSI

* Evitare le zone boscose e cespugliose, con erba alta lettiere di foglie e percorrere sentieri battuti;

* Coprirsi il più possibile, con maglie a manica lunga e pantaloni lunghi, possibilmente infilati nelle calze;

* Preferire indumenti chiari: in modo da individuare subito le zecche che sono scure;

* Una volta tornati a casa da una gita in una zona a rischio, ispezionare bene il proprio corpo – o quello dei propri bambini – concentrandosi in particolare sulle zone che erano rimaste scoperte;

* Spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni.

 

COME RIMUOVERE LA ZECCA

Per togliere una zecca non bisogna utilizzare le mani nude ma occorre servirsi di una pinzetta, anche quelle comuni da sopracciglia, a punta sottile; l’animale va afferrato il più possibile vicino alla superficie della pelle, avendo cura di far presa sulla testa e non soltanto sul corpo, tirando con decisione e con un movimento verso l’esterno. Disinfettare la pelle interessata dal morso.

In caso di febbre o malessere, occorre contattare il medico per eventuali accertamenti.