
L’associazione Genitori Pans Pandas BGE ha donato un visore per la realtà virtuale al Reparto di Neurologia Pediatrica dell’Umberto I di Roma, diretto dal prof. Alberto Spalice. Si tratta di un dispositivo VR con ambientazione Safari nella Foresta Boreale. Il progetto integra la RV quale forma di avanzata di terapia digitale, impiegando tecnologie immersive nelle pratiche terapeutiche quotidiane per la gestione del dolore e offrendo una nuova alternativa alle terapie farmacologiche tradizionali. Una esperienza virtuale immersiva come “sedazione digitale” può essere innanzitutto utilizzata come strumento di distrazione durante le procedure mediche, rendendo più coinvolgente e meno intimidatoria l’esperienza terapeutica per i più piccoli, spesso ansiosi o riluttanti nell’affrontare le sessioni di terapia tradizionali manifestando pianto ed aggressività, situazioni difficili da gestire sia per i genitori sia per il personale sanitario. Tramite dispositivi come l’Oculus ricevuto, spiega la Struttura, si permette ai piccoli pazienti di affrontare specifici problemi, come l’ansia, la paura emotiva, e regolarne la percezione del dolore proiettandoli su un mondo parallelo, estraniandoli dall’esperienza traumatica: combinare le potenzialità della realtà virtuale con l’intelligenza artificiale per creare esperienze terapeutiche personalizzate potrebbe rivoluzionare il modo in cui si affrontano le terapie nei bambini, rendendo il processo più divertente, coinvolgente e, soprattutto, efficace. Il progetto è realizzato grazie al contributo di Crédit Agricole, al supporto dell’Associazione Nazionale Alfieri della Repubblica ANARI e alla progettazione di TTANTO. “Offrire il mio supporto e la mia esperienza professionale per attenuare le sofferenze che questi bambini e i loro genitori vivono è un atto dovuto che ognuno dovrebbe porsi come obiettivo morale e sociale”, dichiara il ceo, Simona Marchesini. “Chissà se dopo essere stato testato in diverse Strutture ospedaliere questo supporto alle cure non diventi parte della strumentazione ordinaria per la cura dei pazienti.”