Turismo. “Barriere digitali ostacolo per 13milioni di disabili”

Il turismo come opportunità di condivisione, inclusione sociale, equità. Non in Italia, purtroppo, dove secondo il report di AccessiWay Italy, le barriere digitali, apparentemente meno visibili, sono al pari di quelle fisiche il vero ostacolo che impedisce ad oltre 13milioni di cittadini che vivono una forma di disabilità di godere il diritto di viaggiare e usufruire dei servizi offerti dal Paese. L’analisi è ha esaminato lo stato attuale dell’accessibilità digitale nei siti web turistici gestiti dalle pubbliche amministrazioni italiane, con un focus sui siti regionali, su quelli delle Province Autonome di Trento e Bolzano e sul portale del Ministero del Turismo, valutandone accessibilità e usabilità nel garantire l’inclusione di tutte le persone, indipendentemente dalle capacità fisiche o sensoriali. I risultati sono purtroppo “sconfortanti”, con barriere digitali che creano disparità significative nell’accesso alle informazioni impedendo a individui con diverse abilità di pianificare viaggi in modo indipendente. Per esempio, spiegano gli autori del report, la mancanza di testo alternativo per le immagini o la cattiva navigabilità dei siti web può rendere impossibile per una persona non vedente o con difficoltà motorie comprendere le offerte turistiche o navigare nelle opzioni di prenotazione.

Dal punto di vista economico, l’inclusione digitale nel turismo apre mercati a un segmento di popolazione che altrimenti sarebbe escluso. Secondo il Forum Economico Mondiale – ricorda AccessiWay Italy – le persone con disabilità rappresentano un mercato emergente paragonabile alla dimensione della Cina. La loro esclusione dai servizi turistici digitalizzati non solo rappresenta una perdita di potenziale economico per le industrie turistiche, ma perpetua anche cicli di disuguaglianza economica tra coloro che possono e non possono accedere a questi servizi. “Migliorare l’accessibilità digitale non beneficia solo le persone con disabilità ma migliora l’esperienza utente per tutti”, dichiara Edoardo Arnello, ceo di AccessiWay Italy. “L’Italia deve fare tanti passi avanti per adeguarsi alle direttive Europee ma soprattutto per promuovere vere politiche di abbattimento delle barriere fisiche e digitali che si traducono per milioni di cittadini in gravissime privazioni di diritti.”

I RISULTATI

Nel dettaglio, 5 Pubbliche Amministrazioni su 22 non hanno il link corretto alla Dichiarazione di Accessibilità; solo 16 su 22 hanno dichiarato “correttamente” la propria non totale conformità alla Legge Stanca; 7 su 20 hanno ancora Dichiarazioni di Accessibilità obsolete; il 100% delle pagine analizzate ha presentato gravi errori di accessibilità e avvisi di non completa accessibilità; solo il sito Italia.it possiede una Dichiarazione di accessibilità obsoleta al 30 giugno 2022. In generale, la presenza della Dichiarazione di accessibilità è stata osservata nella maggior parte dei siti, indicando un impegno verso il rispetto della normativa. Tuttavia, non sempre queste dichiarazioni sono aggiornate o completamente accurate. Per esempio, il sito del Ministero del Turismo ha mostrato un alto livello di accessibilità con una percentuale del 99% di conformità alle pagine web.