
Il nuovo modello di assistenza per il paziente diabetico è basato sul principio delle reti cliniche integrate (modello “HUB & SPOKE”) e prevede che la complessità della gestione dei problemi quotidiani del malato e della malattia sia trattata il più possibile a livello di prossimità (patient-home centered care) con l’educazione del paziente – da parte dei team SPOKE e grazie alla sorveglianza del medico di medicina generale – all’autogestione del piano di trattamento per prendere decisioni quotidiane da cui dipende l’evoluzione della malattia e il benessere del malato. I casi di maggiore gravità clinica, a incidenza relativamente bassa rispetto alla prevalenza del diabete, saranno invece indirizzati agli HUB, intesi come sistemi produttivi ad alta efficienza per l’erogazione di prestazioni che richiedono competenze e tecnologie avanzate con una presa in carico del paziente limitata nel tempo per risolvere il problema.
Obiettivo del nuovo progetto organizzativo che si appresta a partire in Piemonte è quindi realizzare la continuità assistenziale tra strutture e funzioni ospedaliere e territoriali nell’ambito di reti integrate ospedale-territorio. “Auspichiamo che questo tipo di modifiche ai modelli organizzativi – da sempre sostenuti dall’Associazione Medici Diabetologi – vengano adottati su tutto il territorio nazionale, poiché hanno la prerogativa di poter contribuire a rendere maggiormente efficace il processo di cura, in quanto fanno emergere una maggiore specificità delle competenze dei professionisti coinvolti, a tutto beneficio del paziente”, commenta Nicoletta Musacchio, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi.
“Garantire un processo continuo di assistenza che permetta di rispondere tempestivamente ai bisogni della persona con diabete, con un’assistenza specialistica, centri SPOKE, uno per azienda sanitaria, per l’indirizzo terapeutico alla diagnosi e in caso di necessità al follow-up, gestito insieme alle cure primarie, e possa guidarla a livelli di erogazione di cure di alta intensità (HUB) per affrontare problemi come le complicanze. È questo – spiega il dott. Alessandro Ozzello, Presidente della Sezione AMD Piemonte-Val D’Aosta e direttore del Servizio di Diabetologia Ospedale Pinerolo Asl Torino 3 – l’obiettivo della Rete Endocrino-Diabetologica, il cui progetto organizzativo è stato approvato dalla Delibera della Giunta Regionale del Piemonte nel mese di ottobre.”