Ricerca Ipsos: “È ‘miopidemia’ nei bambini. Problema visivo spesso sottovalutato dai genitori”

La miopia è un fenomeno in crescita. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attualmente 250milioni di persone soffrono di disabilità visiva; entro il 2050, si stima che 5miliardi di persone saranno miopi. Se ne è discusso in occasione della recente conferenza stampa dal titolo I Genitori e la Salute Visiva dei Loro Bambini, Cosa Pensano le Famiglie Italiane sulla Gestione della Miopia, nel corso della quale è stata presentata un’indagine commissionata da EssilorLuxottica a Ipsos per indagare il rapporto tra famiglie e salute visiva, con un focus particolare sulla gestione della miopia che ha rilevato come 1 genitore su 3 non abbia chiara la definizione di miopia. La prima visita oculista avviene in Italia spesso solo al momento dell’ingresso nel sistema scolastico obbligatorio, attorno ai 6 anni (5,8 la media), anche in caso di miopia, che si riscontra dunque solo quando inizia a interferire con l’apprendimento. Questo ritardo, evidenzia l’analisi, è il risultato di una scarsa conoscenza della salute visiva dei figli e delle soluzioni disponibili per correggere la miopia e controllarne la progressione: soltanto il 20% dei genitori Italiani ritiene infatti di avere sufficienti informazioni sui sintomi correlati a un problema visivo dei propri bambini, e solo il 39% sa che l’insorgenza precoce della miopia equivale a una sua rapida progressione.

“La miopia infantile è una vera e propria emergenza”, dichiara Chiara Ferrari, lead Public Affairs, Ipsos. “Molti genitori si trovano in difficoltà: ben 7 su 10 dichiarano di non sapere cosa fare di fronte a problematiche legate alla salute visiva dei propri figli, mentre altrettanti affermano di non avere tempo a disposizione per occuparsene adeguatamente. Questo genera spesso un senso di colpa tra le famiglie, nonostante il 49% ritenga di essere in grado di valutare correttamente la salute degli occhi dei propri figli. C’è ancora molto da fare per sensibilizzare e supportare i genitori in questa importante sfida.”

La miopia non è solo un difetto refrattivo. Se non controllata adeguatamente, può influire sullo sviluppo sociale, scolastico e cognitivo dei bambini. Sintomi come difficoltà nella lettura della lavagna, della lim (lavagne interattive multimediali,) e degli schermi in generale, o una ridotta concentrazione e una scarsa autostima sono spesso sottovalutati. Oggi sono disponibili diverse soluzioni per correggere e controllare con efficacia la progressione della miopia ma, evidenzia l’indagine, il 60% dei genitori non sa che esistono, e un ulteriore 25% non comprende la differenza tra le lenti per il controllo della progressione miopica e le lenti standard.

Il percorso ideale per una gestione efficace della miopia – viene sottolineato nel corso dell’incontro – parte da screening precoci dal Pediatra, che informa e indirizza la famiglia verso una prima visita oculistica a 3 anni; l’Oculista verifica fattori di rischio, eventuali segni di pre-miopia e prescrive strategie su misura per controllarne la progressione; l’Ottico-optometrista riveste un ruolo cruciale poi nel dispensare la lente e monitorarne l’efficacia, supportando le famiglie con informazioni pratiche. “L’Italia è l’unico Paese al mondo dove dalla nascita il bambino è affidato a un Pediatra, ma l’Oculista ha una professionalità complementare e cruciale”, dichiara il prof. Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia presso l’Università di Milano. “Il riflesso rosso alla nascita, test specifici come l’auto refrattometro o il test di Lang già nei primi mesi di vita sono strumenti essenziali”, dichiarano le pediatre Carla Tomasini e Pilar Nannini. “Se ci sono fattori di rischio familiari, è necessario un primo controllo oculistico già a 12 mesi. I bambini vanno visitati entro i 3 anni e indirizzati verso abitudini di vita sane”, aggiunge ancora Tomasini. “Più tempo all’aria aperta, meno esposizione agli schermi. Il 70% dei bambini usa dispositivi digitali già a 2 anni, e questo è un dato che preoccupa.”

“La miopia è infatti un tema estremamente attuale e sempre più urgente”, dichiara Maurizio Ferrante, medical affairs manager wholesale Italia EssilorLuxottica. “Rispetto al passato, stiamo osservando una miopia diversa, che non può essere giustificata esclusivamente da fattori genetici, ma è fortemente influenzata dai modelli di vita odierni. Tra 25 anni, 1 bambino su 2 – o forse anche di più – sarà miope, a meno che non si intervenga tempestivamente. Oggi i bambini diventano miopi sempre prima. Tra le cause principali c’è l’utilizzo smodato dei dispositivi digitali, che richiede un’attenzione urgente e mirata per prevenire un problema di portata globale.”