
Come per tutte le forme tumorali, anche per il tumore della vescica una diagnosi precoce e tempestiva è fondamentale per un intervento efficace che riduca il più possibile l’impatto della patologia sul paziente. Presso l’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma – struttura GVM Care & Research, con pronto soccorso accreditata con il SSN – è stato attivato un nuovo metodo analitico di diagnosi del tumore alla vescica: un esame su un singolo campione di urina, che viene introdotto per la prima volta nella pratica clinica in Italia, basato sulla rilevazione della proteina MCM5 prodotta dalle sole cellule tumorali. “Ci occupiamo da molto tempo della diagnosi e del trattamento dei pazienti affetti da tumore alla vescica”, commenta il prof. Pierluigi Bove, direttore dell’U.O.C. di Urologia presso la struttura. “Il nuovo test che abbiamo introdotto nella pratica clinica si è dimostrato efficace nel diagnosticare tumori della vescica di diverso grado e stadio. Oggigiorno nella diagnosi dei tumori assumono sempre più importanza i cosiddetti biomarcatori e cioè indicatori biologici correlati a determinate patologie e rintracciabili nei secreti corporei. Il test – spiega – consiste nel rintracciare la MCM5, una proteina presente in elevata quantità nelle urine di pazienti affetti da tumore della vescica. In virtù del buon valore predittivo di questo test, potremmo essere in grado di gestire meglio il successivo percorso diagnostico-terapeutico di questi pazienti, indirizzando a procedure più invasive solo in caso di positività del test.”
In presenza di sintomi che possano far pensare a una neoplasia vescicale, in primis in presenza di sangue nelle urine (ematuria), minzione frequente, abbondante e dolorosa, etc., abitualmente si ricorre a indagini di primo livello, come l’ecografia e la citologia urinaria, un’analisi microscopica di un campione di urine raccolto in 3 giorni differenti. “La citologia urinaria è un esame laborioso poiché richiede almeno 3 campioni di urine prelevati in momenti differenti; l’analisi del risultato è estremamente dipendente dall’operatore; la sensibilità del test risulta bassa, soprattutto nelle forme meno aggressive di tumore; infine, i risultati richiedono spesso settimane prima di essere interpretati. Tutti questi limiti sono potenzialmente superabili utilizzando il nuovo test”, dichiara Bove. “Questo esame infatti è più veloce, preciso e facile da realizzare, perché non richiede la raccolta del campione in provette sterili. Inoltre, ha una percentuale nettamente inferiore di falsi negativi rispetto all’esame citologico.”
Gli studi hanno confermato che il nuovo test identifica la presenza di un tumore di alto grado nel 97% dei casi, un valore maggiore rispetto ai precedenti protocolli (citologia), la cui precisione è del 55% nei campioni analizzati. Nel 2020, in Italia sono state effettuate circa 25.500 nuove diagnosi (20.500 uomini e 5.000 donne, rispettivamente il 10,5% e il 3% di tutti i tumori, secondo I Numeri del Cancro in Italia 2021, dell’Associazione Italiana Registro Tumori). La sopravvivenza a 5 anni è superiore all’80%, sia per gli uomini che per le donne, ma una percentuale tra il 30% e il 70% dei pazienti con cancro della vescica muscolo invasivo è soggetto a recidive.
IL TUMORE DELLA VESCICA
Il tumore della vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori diagnosticati e, nella sua forma infiltrante, risulta altamente invalidante in quanto prevede l’asportazione della vescica e quindi una derivazione urinaria esterna, con il sacchetto adeso all’addome che serve per la raccolta delle urine. Sono pochi i casi in cui si riesce a ricostruire la vescica con le anse intestinali (vescica ortotopica). In tutte le altre forme di tumore superficiale sono necessari dei controlli periodici trimestrali (cistoscopia, ecografia, citologici urinari), almeno per i primi 2 anni, e terapie endocavitarie con antiblastici o immunostimolanti (BCG) per evitare recidive. Il BCG provoca una reazione infiammatoria sulla vescica e causa una desquamazione delle cellule malate che vengono eliminate attraverso le urine: le cellule normali sostituiranno le cellule malate. Inoltre il BCG stimola le difese immunitarie combattendo la malattia.