
Risultati positivi per una pillola contro i sintomi e la progressione del lupus, patologia autoimmune che attacca gli organi e può essere fatale. La sperimentazione è condotta nei laboratori dell’azienda farmaceutica Bristol-Myers Squibb Company. Afimetoran, questo il nome del composto, si lega ai TLR target, inibendone il funzionamento. Come anifrolumab, interferisce anch’esso con l’interferone e, come belimumab, controlla i danni causati dai linfociti B iperattivi. Inibisce inoltre la produzione di più citochine proinfiammatorie che danneggiano i tessuti nel lupus. “Con afimetoran, non solo abbiamo evitato che i topi sviluppassero sintomi simili al lupus prima che si ammalassero, ma siamo effettivamente stati in grado di invertire i sintomi e prevenire la morte in animali che di lì a giorni o settimane sarebbero morti per la malattia”, afferma Alaric Dyckman, direttore scientifico della Bristol-Myers Squibb Company. Attualmente, sono stati completati gli studi clinici di fase 1 di afimetoran, che hanno valutato la sicurezza nelle persone sane e il comportamento del composto nel corpo. I risultati suggeriscono che una dose orale bassa, somministrata una volta al giorno, potrebbe bloccare quasi completamente la segnalazione attraverso TLR7/8. È ora in corso uno studio di fase 2 che dovrà testare l’efficacia nei pazienti affetti da lupus. “In virtù della sua modalità d’azione – dichiara Dyckman – potrebbe funzionare anche in altri disturbi autoimmuni, come la psoriasi o l’artrite.”