“Sono molti anni che si parla di robotica nella chirurgia ginecologica e urologica ma, al momento, solo il 2% dei Centri di chirurgia vertebrale impiega piattaforme robotizzate. L’Italia è leader europeo per competenze e sistemi installati in quest’ambito all’avanguardia, già sviluppato negli Stati Uniti e destinato a crescere esponenzialmente anche in Europa”, dichiara il prof. Salvatore Massimo Cardali, direttore dell’Unità Operativa di Neurochirurgia del Papardo di Messina, dove sono stati superati i 100 interventi con Mazor™, sistema a guida robotizzata specializzato nella chirurgia vertebrale prodotto da Medtronic. “Il primo grande vantaggio per il Chirurgo è raggiungere un’ideale corrispondenza tra pianificazione ed esecuzione. Con il sistema Mazor, infatti, abbiamo un dispositivo che ci permette non solo di pianificare in maniera approfondita l’intervento, ma anche di realizzare con grande precisione quanto pianificato.”
Il software di Mazor consente di mappare con esattezza l’anatomia del paziente, vantaggio determinante sia in fase pre-operatoria, perché permette di simulare tutti gli stadi dell’intervento fino a trovare la posizione e l’angolatura migliori per le viti da impiantare nella colonna, sia in sala operatoria, consentendo di monitorare in tempo reale che ogni azione vada esattamente come programmata: “È sempre il Chirurgo a pianificare, guidare e decidere ogni azione, ma il braccio robotico garantisce una precisione senza precedenti, difficile da eguagliare a mano libera”, continua Cardali. Con una accuratezza delle viti impiantate che raggiunge il 100%, la precisione di Mazor è particolarmente indicata per la chirurgia vertebrale data la delicatezza del sito operatorio e la variabilità delle anatomie individuali, aprendo nuove possibilità di cura per una condizione patologica diffusa e debilitante. Attualmente, le patologie degenerative della colonna vertebrale colpiscono più di 5mila persone ogni 100mila abitanti in Europa, oltre 51milioni di persone, e un numero equivalente negli Stati Uniti. L’intervento di “fusione spinale” è considerato il gold standard nel trattamento delle patologie degenerative lombari lì dove le terapie conservative non abbiano avuto effetto, e consiste nella connessione permanente di due vertebre attraverso viti e supporti per restituire la stabilità primaria alla colonna.
“L’impiego del braccio robotico e del suo software di pianificazione aumentano significativamente la sicurezza e l’efficacia nel posizionamento delle viti riducendo, di conseguenza, il rischio di incorrere in complicanze associate all’intervento tradizionale”, afferma Cardali. Tra le diverse patologie che richiedono la stabilizzazione della colonna vertebrale, le più frequenti sono: ernia del disco, stenosi del canale, spondilolistesi, scoliosi e fratture vertebrali. “Grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia come Mazor, siamo divenuti uno dei centri di riferimento in Italia”, dichiara. “Un risultato particolarmente gratificante per Messina e la Sicilia, dato che il nostro Paese parte da un livello di qualità nella chirurgica vertebrale già molto alto e diffuso nei territori. Ancora troppo spesso, i cittadini della Sicilia danno per scontato di doversi spostare quando, in realtà, possono ricevere le cure più appropriate vicino a casa.”
Tra i vantaggi offerti dall’impiego di Mazor per i pazienti, anche una minore esposizione alle radiazioni, una minore perdita di sangue, incisioni più piccole e un tempo di recupero e convalescenza più breve: “Abbiamo ridotto la degenza media da 5,5 a 3,8 giorni, il che ci ha permesso di quadruplicare il numero di persone che possiamo curare all’anno”, afferma ancora Cardali. “Il nuovo sistema a guida robotizzata – conclude Leonardo Noli, business unit director Medtronic Cranial & Spinal Technologies – costituisce un chiaro esempio di come la tecnologia migliori la qualità di vita del paziente perché offre al medico possibilità di cura interamente nuove, diventando un catalizzatore di progresso sociale e sanitario.”