
Robotica, tele-riabilitazione, device indossabili, tecnologia assistita per la comunicazione, elettroceutica, monitoraggio elettrofisiologico, terapia fisica strumentale, diagnostica strumentale, tecnologie avanzate nelle cure a lungo termine, dispositivi di somministrazione farmaci, rigenerazione cellulare… La tecnologia ha trasformato in profondità il volto della Medicina fisica e riabilitativa. I medici dovranno quindi diventare sempre più ingegneri e tecnologi? E pensando che il medico fisiatra prende in carico persone con disabilità e fragili, come salvaguardare la componente relazionale e umana? L’Innovazione Tecnologica e la Robotica al Servizio delle Persone con Disabilità e Fragilità è il tema del L Congresso Nazionale Simfer, Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, in corso a Catania fino al 26 ottobre 2022. Presidenti del Congresso sono il prof. Michele Vecchio, fisiatra, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Catania, e il dott. Biagio Papotto, direttore del Dipartimento di Riabilitazione della ASP di Catania.
La medicina fisica e riabilitativa è una branca della medicina molto estesa, dall’ictus alla riabilitazione infantile, dal dolore alla riabilitazione nello sport, dalla medicina di genere alle malattie reumatiche. Nel corso dei lavori congressuali, non mancheranno inoltre gli apporti delle associazioni di pazienti e dei loro familiari. “I bisogni, le esperienze e i desideri che compongono progetto di vita di queste persone non sono un aspetto soggettivo, ma il punto di partenza di cui società medico scientifiche come Simfer si occupano in ogni fase del percorso di cura”, dichiara Giovanna Beretta, presidente Simfer, direttore Struttura complessa Medicina riabilitativa e Neuroriabilitazione all’Ospedale Niguarda di Milano. “Non in una logica top/down asimmetrica, ma con un approccio simmetrico, dove le persone prese in carico e le famiglie sono riconosciute come soggetti che sanno esprimere bisogni e avanzare proposte.”