Salute dei polmoni e ambiente al centro del XXIV Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana Aipo-Its, che si svolgerà a Bari dal 09 all’11 giugno 2023 ed è stato recentemente presentato in occasione di una conferenza stampa presso il Ministero della Salute. Circa 2mila specialisti italiani e internazionali si confronteranno su una serie di patologie che presentano un alto tasso di crescita dal punto di vista demografico e epidemiologico, con un impatto significativo sulla salute delle persone: secondo i dati pre-pandemici dell’Oms, infatti, nelle regioni europee si registrano ogni anno 43,5milioni di casi di asma, con 17mila decessi; 947mila polmoniti e bronchiti, con 273mila decessi; 726mila tumori polmonari, con 464mila decessi; 126milioni casi di tubercolosi, con 26mila decessi; 761mila malattie interstiziali del polmone, con 25mila decessi; 41,3milioni di BPCO, responsabile di 349mila decessi.
“Proprio la broncopneumopatia cronica ostruttiva rappresenta in tutto il mondo occidentale la terza causa di morte ed è causata principalmente dal fumo di sigaretta ma anche dagli inquinanti ambientali”, dichiara Mauro Carone, presidente Aipo-Its, direttore dell’Uoc Pneumatologia e Riabilitazione Respiratoria dell’Irccs Maugeri di Bari. Nel corso del Congresso si parlerà anche del ruolo dell’inquinamento atmosferico, responsabile, secondo l’Oms, di 4,2milioni di morti premature ogni anno. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’ambiente per la salute e ribadire il ruolo svolto dalla vegetazione nell’assorbimento degli inquinanti gassosi, la Federazione Italiana della Pneumologia Fip, insieme a Aipo-Its, Società Italiana di Pneumologia Sip e in collaborazione con Legambiente, lo scorso novembre 2022 ha piantato 300 alberi, 150 nella provincia di Catania e altrettanti al Parco San Francesco di Bari. “Quindi sanità animale, sanità umana e benessere legato all’ambiente, che costituiscono un unicum e corrono insieme”, afferma il sottosegretario di Stato alla Salute, Claudio Gemmato, che sottolinea la necessità di un “approccio olistico” alla Sanità. “Ciò che si può fare è mirare a una politica di governo che non guardi con approccio ideologico alla sanità e all’ecologia ma che sappia costituirne un unicum al centro del quale c’è il cittadino e la salute.”
LA SANITÀ ITALIANA POST-COVID
Tra i temi affrontati, anche la Sanità italiana post-Covid-19: “Abbiamo assistito al fallimento della Sanità territoriale, a seguito di una visione ‘ospedalocentrica’ senza attrezzare il territorio”, dichiara Gemmato. “Con il PNRR vogliamo colmare l’esistenza a macchia di leopardo di zone in cui vi è assistenza territoriale e altre in cui non c’è.” In questo, un ruolo potrebbe essere svolto dalla telemedicina: “È una grande sfida per il futuro”, afferma Claudio Micheletto, presidente eletto di Aipo, direttore UOC Pneumologia dell’Aou di Verona. “Secondo il nuovo Decreto Ministeriale, nelle Case della Salute saranno disponibili una serie di strumenti, tra cui lo spirometro, per cui i nostri Centri specialistici potrebbero dare anche una refertazione da remoto. ‘Telemedicina’ non vuol dire soltanto rispondere a una telefonata, e va costruita una rete e un rapporto con i colleghi di Medicina Generale”, dichiara. “La telemedicina – conclude Tiziana Nicoletti, responsabile del Coordinamento delle Associazioni Malati Cronici e Rari di Cittadinanzattiva – deve essere a supporto perché in alcune fasi della mattia aiuta, ma non può sostituire il rapporto tra medico e paziente, basato sulla fiducia, la comunicazione e uno scambio continuo di informazioni.”