
Nuova terapia genica sperimentale impiegata al Sant’Anna di Cona (FE) per il trattamento della maculopatia correlata all’età, tra le principali cause di perdita visiva negli anziani. La prima paziente sottoposta a questa procedura è stata una donna di 76 anni, affetta in particolare dalla forma di tipo “umido”. A darne notizia nei giorni scorsi, l’Azienda Ospedaliera di Ferrara. La terapia è stata somministrata durante un intervento chirurgico, eseguito dal prof. Marco Mura, ordinario di Malattie dell’Apparato Visivo e direttore dell’Unità Operativa di Oculistica dell’AOU di Ferrara: “I risultati della sperimentazione sono promettenti”, dichiara. “Bisognerà aspettare la fine dello studio per valutare l’efficacia nel lungo termine di questa nuova terapia.”
La malattia interessa oltre 1milione di persone in Italia e compromette la visione centrale, con un impatto significativo su normali attività quotidiane, quali la lettura e la guida. La forma “umida” della patologia è meno comune (circa il 15% dei casi), ma è anche la più aggressiva, ed è causata dalla formazione di vasi sanguigni anomali al di sotto della retina; la terapia genica dovrebbe sostituire le iniezioni intravitreali mensili.