
L’artrite psoriasica (AP) è una malattia infiammatoria dolorosa e progressivamente debilitante. Fino al 40% dei soggetti affetti può soffrire di danno articolare e deformità fisica permanenti. In occasione del meeting annuale dell’American College of Rheumatology/Association of Rheumatology Health Professionals (ACR/ARHP) tenutosi a San Diego, sono stati presentati i dati relativi a questa malattia trattata con il secukinumab: dopo 24 settimane di trattamento, il farmaco ha ridotto segni e sintomi di artrite psoriasica (AP) rispetto al placebo, riducendo al contempo in modo significativo la progressione del danno articolare strutturale nei pazienti.
“Le persone affette da artrite psoriasica devono convivere quotidianamente con il dolore, con articolazioni dolenti e con la possibile riduzione della mobilità e un danno articolare permanente”, afferma Ennio Lubrano, Professore Associato di Reumatologia Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute Vincenzo Tiberio, Università degli Studi del Molise, Campobasso. “Un trattamento che riduca i segni e i sintomi dell’artrite psoriasica e affronti la malattia a livello strutturale rallentando la progressione del danno articolare potrebbe offrire un significativo beneficio ai pazienti.”
I 996 partecipanti allo studio sono stati randomizzati per ricevere il secukinumab: 300 mg con dose di carico (DC); 150 mg con DC; 150 mg senza DC o placebo. Alla settimana 24, il numero di partecipanti trattati con il secukinumab che non presentavano un peggioramento del danno articolare strutturale era superiore rispetto al placebo, come indica il punteggio totale modificato di van der Heijde Sharp (metodo di valutazione che consente di classificare l’erosione articolare) mTSS <=0,5; 88% (300 mg); 80% (150 mg); 84% (150 mg senza DC); 74% (placebo).