Chi si muove poco mangia peggio e ingrassa di più

Mangiare più di quanto si consumi, così come pure le diete sbilanciate in nutrienti, è una delle principali cause di sovrappeso e obesità. Un nuovo studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha analizzato la relazione tra la quantità di attività fisica svolta e la qualità della dieta seguita, valutando le interviste a 5.500 adulti italiani. Un primo risultato indica che le persone che svolgono scarsa attività fisica consumano meno energia, mangiano meno frutta e verdura e bevono meno acqua, fattori indispensabili per non aumentare di peso. Coloro che non praticano alcuna attività, né moderata quotidiana né intensa settimanale, mangiano meno di 2 porzioni al giorno di frutta e verdura e bevono meno acqua. L’inserimento dell’attività fisica all’interno della propria quotidianità favorisce l’abitudine dell’organismo a seguire uno stile di vita più sano sotto ogni punto di vista, incluso quello alimentare.

L’indagine ha riguardato le abitudini e l’intensità dell’attività fisica a vari livelli: moderata e quotidiana, come il camminare; intensa, come la corsa, il nuoto, la palestra. Sono stati inoltre presi in considerazione il tempo dedicato all’attività fisica e la frequenza settimanale. Di tutti gli intervistati è stato rilevato il peso e l’altezza e calcolato l’Indice di massa corporea (BMI) per classificarli in normopeso, sovrappeso (BMI>24.9 e <29.9) e obesi (BMI>29.9); l’attività lavorativa (classificata in sedentaria, in piedi, manuale e manuale pesante) e le ore quotidiane di attività domestica. Infine, sono state raccolte le abitudini nutrizionali quotidiane riguardanti il consumo di frutta, verdura e acqua.

Dallo studio emerge che la sedentarietà quotidiana è già responsabile dell’aumento ponderale. Infatti, la media delle persone che svolgono un lavoro sedentario (56% del campione) è caratterizzata da un BMI di 27, mentre coloro che svolgono un lavoro manuale pesante hanno un BMI medio di 26. Risultato che potrebbe sembrare ovvio, ma che in realtà conferma che questo campione riesce ad avere un migliore bilancio energetico. La ricerca ribadisce dunque che la quantità di attività fisica, intesa come attività moderata svolta ogni giorno oltre a quella sul lavoro (camminare o andare in bicicletta), è correlata con il BMI. Infatti, chi non svolge nessun tipo d’attività – il 25% degli intervistati – è sovrappeso (BMI medio 29) mentre il BMI medio dei soggetti che camminano o pedalano per almeno 30 minuti al giorno è mediamente 26 e si avvicina di più agli standard di normalità. Solo il 10% del campione dichiara di camminare o andare in bicicletta più di un’ora al giorno. L’attività fisica più intensa, come jogging, nuoto, palestra o sport di squadra amatoriali, è svolta una o più volte a settimana solo dal 30% degli intervistati, mentre il 70% non fa nessun allenamento settimanale. Le attività domestiche sono invece ancora un lavoro prevalentemente femminile, ma stare a casa, anche se si lavora intensamente (lavoro domestico 3-4 ore al giorno), non predispone a un peso normale, perché ben il 43% del campione preso in esame trascorre un tempo superiore alle tre ore davanti alla televisione. “Praticare sport e avere una moderata attività – dichiara la dott.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain & Malnutrition Association e membro del Comitato scientifico OGP – è correlato con un indice di massa corporea normale e sembrerebbe favorire la scelta di cibi salutari aggiungendo altri benefici vantaggi a quelli che porta l’attività fisica continuativa.”