La tutela della salute oculare non può esulare dalla valutazione globale del paziente. Da un lato, infatti, l’occhio è target di numerose patologie sistemiche e dall’altro le manifestazioni oculari possono precedere quelle a carico di altri organi ed apparati. È quanto ribadito in occasione del Simposio organizzato da Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi GOAL in collaborazione con la Società Italiana Uveiti e Malattie Infiammatorie Oculari SIUMIO nell’ambito del XV Congresso Nazionale AIMO, in corso a Roma. Coordinatori del simposio, dal titolo L’Occhio nelle Malattie Sistemiche: Specialisti a Confronto, il dott. Danilo Mazzacane, segretario generale GOAL e referente AIMO Lombardia, e la dott.ssa Stefania Speranza, ufficiale medico oculista presso l’Arma dei Carabinieri di Roma, del consiglio direttivo di GOAL, socio AIMO: “L’esame del fondo oculare, ad esempio, ci permette di vedere i vasi senza somministrazione di mezzo di contrasto, rappresentando così una vera e propria finestra aperta sul micro-circolo in malattie quali il diabete mellito”, spiegano. “La gestione multi-disciplinare del paziente è quindi fondamentale per il corretto percorso diagnostico terapeutico delle patologie – ribadiscono – e permette inoltre agli stessi professionisti di acquisire nuove conoscenze, confrontarsi sui vari contesti medico-sanitari e di evitare l’irrigidimento su un’unica linea diagnostica come succede nel lavoro esclusivamente individuale.”
“Scopo del simposio è stato promuovere una comunicazione effettiva ed un rapporto di fiducia e stima reciproca tra gli Specialisti, soffermandosi su alcune delle condizioni patologiche in cui un lavoro di équipe è indispensabile, cioè malattie reumatologiche, diabete mellito ed emicrania”, proseguono Mazzacane e Speranza. “Il gold standard sarebbe quello di istituire nel territorio percorsi multidisciplinari condivisi e codificati, con l’obiettivo di non trascurare alcun aspetto della salute del paziente.”
Durante il simposio, anticipati anche alcuni dei temi al centro della sessione congressuale dal titolo Traumatologia Oculare nel Contesto Militare: “I Militari e gli appartenenti alle Forze di Polizia sono maggiormente esposti a rischio di traumatismi per impiego in contesti operativi e nel mantenimento dell’ordine pubblico”, dichiara Speranza. “La Sanità Militare ha quindi maturato fini competenze cliniche nei confronti dei traumatismi e ha collaudato protocolli validati di gestione del trauma anche in contesti estremi. Parallelamente nel contesto militare, si è sviluppata una cultura orientata alla prevenzione dei traumatismi sia mediante l’applicazione di misure preventive sia mediante l’istruzione per alimentare la consapevolezza e la partecipazione attiva del personale. L’occhio è dunque particolarmente esposto al rischio di traumatismi e nel contesto bellico si stima che il coinvolgimento oculare sia presente nel 10% di tutti i feriti”, prosegue Speranza. “Con lo sviluppo di nuove armi, l’incidenza è in costante aumento. Basti pensare ai recenti accadimenti in Libano, dove l’esplosione dei cercapersone ha causato un coinvolgimento oculare in quasi la totalità dei casi. Fondamentale quindi la preparazione dell’Oftalmologo militare.” Durante la sessione, verranno inoltre analizzati i rischi legati all’esposizione lavorativa in militari e appartenenti alle Forze di Polizia anche in contesti particolari, quali il volo e le immersioni, descrivendone gestione e misure preventive.