La Spagna è il quarto Paese europeo e il settimo al mondo a consentire legalmente a un paziente di mettere fine alle proprie sofferenze. Il Parlamento spagnolo ha infatti approvato definitivamente la legalizzazione dell’eutanasia, con un’apposita legge che entrerà in vigore a giugno. Ma la novità spagnola è duplice: la legge autorizza sia l’eutanasia (il personale medico sanitario provoca la morte del paziente) sia il suicidio medicalmente assistito (un paziente assume da solo la dose di farmaco prescritta). Entrambe le procedure saranno riservate alle sole persone affette da “una malattia grave e incurabile” o da dolori “cronici che provocano in loro una situazione di incapacità”. La richiesta dovrà essere eseguita in forma scritta ed essere rinnovata dopo 15 giorni dalla prima domanda. Per venire approvata in via definitiva, l’eutanasia dovrà passare al vaglio di un altro dottore e ricevere il via libera di una commissione di valutazione. Qualora però tutti i criteri non dovessero essere rispettati, il medico potrà rifiutare. Il costo è a carico del servizio sanitario nazionale spagnolo.
Nel testo viene inoltre puntualizzato chi potrà avere accesso alla procedura: “Il diritto di chiedere l’aiuto dei medici per morire ed evitare una ‘sofferenza intollerabile’ sarà concesso ai soli cittadini spagnoli e a chi è regolarmente residente in Spagna; il paziente dovrà essere cosciente, in grado di intendere e volere”. Per contro, il medico-sanitario può far valere la propria obiezione di coscienza e rifiutare quindi di prendere parte all’attuazione della procedura.