
“Il provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata”, dichiara il premier Giuseppe Conte, riferendo di aver firmato il nuovo Dpcm anti-Covid. “Non possiamo perdere tempo. Dobbiamo scongiurare un nuovo lockdown. No ad una nuova battuta d’arresto per la nostra economia.”
BAR E RISTORANTI
“Al massimo 6 persone al tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere un cartello sulla capienza; i ristoranti chiuderanno alle 24:00 e dopo le 18:00 sarà consentita solo la consumazione ai tavoli.”
“I sindaci – prosegue Conte – potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21:00 di vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private.”
SPORT
“Rimane vietato lo sport di contatto a livello amatoriale e non sono consentite competizioni per attività dilettantistica di base – dichiara Conte – ma per le palestre c’è stato un intenso dialogo anche con il Cts, abbiamo notizie varie e contrastanti. Molto spesso i protocolli sono rispettati, altre volte no. Daremo una settimana per adeguare i protocolli e verificarne il rispetto. Se avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre altrimenti la settimana prossima saremo costretti a sospendere anche le palestre e le piscine.”
IL COMMENTO DI ANCI
“Conte scarica la responsabilità sui comuni”, commenta il sindaco di Bari, Antonio Decaro, presidente dell’Anci. “Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo”, ribadisce Decaro. “Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso.”