
Le terapie a bersaglio, o target therapy, hanno un’azione diretta a bloccare in modo specifico una molecola “bersaglio” presente nelle cellule tumorali e indispensabile alla loro replicazione. Il fatto che queste terapia siano specifiche e mirate significa che hanno anche meno effetti collaterali. A beneficiare di tutte queste particolarità sono i sarcomi dell’osso, come già avvenuto in passato con i tumori della mammella. I sarcomi infatti sono una categoria di tumori molto eterogenea: “Ne esistono almeno 100 diversi tipi, e per molti di loro le alterazioni molecolari responsabili della malattia sono ancora poco note, anche a causa anche della rarità della malattia”, spiega la prof.ssa Katia Scotlandi, responsabile del CRS Sviluppo Terapie Biomolecolari dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) di Bologna. “Al contrario, per il sarcoma di Ewing è stata già identificata una traslocazione del Dna che determina l’insorgenza della patologia, ma ancora non è stato possibile selezionare inibitori specifici diretti verso questa singola alterazione molecolare.”