The Australian: “Un vaccino anti-covid registrato già a febbraio 2020 da uno scienziato militare cinese”

Si infittisce ulteriormente – se possibile – il mistero dell’origine del virus. Secondo un’inchiesta di The Australian, ripresa tra gli altri anche dall’AGI, uno scienziato militare cinese, Zhou Yusen, avrebbe depositato un brevetto per un vaccino anti-Covid-19 già nel febbraio 2020, prima di morire “in circostanze non chiare” nel maggio dello stesso anno. Zhou aveva condotto ricerche in collaborazione con il Wuhan Institute of Virology, la University of Minnesota e il New York Blood Centre, proponendo a fine novembre 2019 un paper dal titolo Molecular Mechanism for Antibody-Dependent Enhancement of Coronavirus Entry, pubblicato il 14 febbraio 2020 sul Journal of Virology.

Zhou sarebbe stato “il primo a depositare un brevetto per un vaccino anti-Covid-19”, il 24 febbraio 2020, appena 5 settimane dopo l’ammissione da parte della Cina dell’effettiva trasmissione da uomo a uomo del virus. I documenti in possesso del The Weekend Australian alimentano i dubbi sulla possibilità che un vaccino potesse essere in fase di sviluppo già “prima che le autorità ammettessero pubblicamente l’epidemia da coronavirus”. Il prof. Nikolai Petrovsky, ricercatore presso la Flinders University, impegnato anch’egli nello sviluppo di vaccini contro il COVID-19, sottolinea come, benché “tecnicamente possibile”, ottenere un vaccino in un simile intervallo temporale sarebbe un “risultato notevole”. “Si tratta di qualcosa che non abbiamo mai visto realizzato prima d’ora – spiega Petrovsky – e che solleva domande sull’eventualità che il lavoro non possa essere iniziato molto prima.”