Tonsillectomia: solo benefici a breve termine

La tonsillectomia, cioè l’asportazione delle tonsille, può ridurre le infezioni ricorrenti della gola ed i disordini della respirazione nel sonno di natura ostruttiva, ma soltanto a breve termine. È quanto si sostiene in due revisioni sistematiche riguardanti migliaia di bambini e pubblicate sul giornale scientifico Pediatrics Online 2017: “Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per valutare i benefici a lungo termine della tonsillectomia rispetto al mancato intervento, come anche i sottogruppi di bambini che potrebbero trarne maggiori benefici, allo scopo di informare i processi decisionali per medici e genitori”, afferma la prof.ssa Anna Morad della Vanderbilt University di Nashville, autrice di una delle revisioni. Per quanto riguarda i disturbi ostruttivi della respirazione, essi comprendono russamento, apnea ostruttiva nel sonno e sindrome di resistenza delle vie aeree superiori e sono stati associati a riduzione del quoziente intellettivo, ipersonnolenza, labilità emotiva, minore durata dell’attenzione, bassa statura, enuresi, patologie cardiopolmonari ed assenze scolastiche. Il 20% dei bambini sottoposti a tonsillectomia va incontro a complicazioni, fra cui compromissione respiratoria, ma la meta-analisi più recente ha riscontrato un miglioramento di 4,8 punti nel punteggio AHI dei bambini tonsillectomizzati. Si tratta di una differenza statisticamente significativa e che potrebbe essere maggiormente evidente a livello clinico nei bambini con disturbi lievi-moderati. L’intervento ha un effetto positivo anche sulla qualità della vita correlata al sonno, che è particolarmente importante per i genitori ed è associata a comportamenti psicologici negativi come ansia e fluttuazioni dell’umore.