LEO Pharma annuncia l’approvazione e la rimborsabilità da parte di Aifa di tralokinumab per il trattamento degli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni affetti da dermatite atopica da moderata a grave che richiede una terapia sistemica. Annunciata anche la disponibilità di un nuovo dispositivo per la somministrazione della terapia, la penna pre-riempita iniettore da 300 mg, più semplice, più pratico e che consente di dimezzare il numero di iniezioni. La dermatite atopica è una delle più comuni malattie infiammatorie croniche della pelle, eterogenea e recidivante, caratterizzata da un prurito intenso e da lesioni eczematose ricorrenti che colpiscono comunemente le superfici flessorie del corpo. Riguarda circa 1 persona su 20 nei Paesi sviluppati ed è più comune negli adolescenti rispetto agli adulti. In Italia, si stima che il 9% dei ragazzi dai 12 ai 17 anni, pari a 310.360 giovani, soffra di dermatite atopica; di questi, circa 89.073 potrebbero essere affetti dalla forma moderata o severa.
La DA è particolarmente impegnativa nell’adolescenza in quanto impatta fortemente sull’aspetto fisico per via delle lesioni cutanee, sul sonno per il prurito intenso anche di notte e, di conseguenza, anche sulla componente psicologica del paziente. Il sonno è un fattore particolarmente importante per gli adolescenti, poiché svolge un ruolo fondamentale nella crescita e nello sviluppo durante questi anni formativi. I pazienti con carenza di sonno hanno maggiori probabilità di avere un controllo non ottimale della malattia, una mancanza di concentrazione e una riduzione del rendimento scolastico. La mancanza di un sonno adeguato e le manifestazioni cutanee della DA si possono associare a un notevole carico psicologico negli adolescenti che si traduce in una maggiore vulnerabilità, rabbia, insicurezza a causa proprio della loro condizione, con conseguenze sociali che possono sfociare in storie di bullismo e livelli più elevati di ansia, depressione e ideazione suicidaria, rispetto ai coetanei senza DA.
Nonostante le terapie disponibili, ancora un numero consistente di pazienti adolescenti presenta una DA non controllata. L’attuale gestione della DA si concentra sulla prevenzione e sul controllo dei sintomi e la prescrizione terapeutica dipende dalla gravità della malattia che interessa il paziente: il trattamento di prima linea delle lesioni cutanee visibili si basa principalmente su terapie topiche come i corticosteroidi topici (TCS) e gli inibitori topici della calcineurina (TCI), mentre in pazienti la cui DA non può essere controllata con tali terapie topiche può essere eleggibile alla fototerapia. Se il paziente non risponde alle terapie con agenti topici o alla fototerapia, viene utilizzata la terapia immunosoppressiva sistemica. Di più recente introduzione sono i trattamenti biologici come tralokinumab, che possono essere impiegati a lungo termine per via del loro buon profilo di sicurezza: “Tralokinumab è un anticorpo monoclonale sviluppato specificatamente per bloccare l’interleuchina-13, una citochina di tipo 2 che ha un ruolo chiave nella patogenesi della dermatite atopica”, dichiara la prof.ssa Anna Belloni Fortina, responsabile del Centro Regionale di Dermatologia Pediatrica e Malattie Rare Cutanee, Università degli Studi di Padova. “È un trattamento in grado di ridurre notevolmente l’infiammazione che spesso riguarda zone visibili come viso e mani, e, di conseguenza, i sintomi e i pesanti fastidi, primo tra tutti il prurito che attanaglia costantemente i pazienti. Si tratta di un farmaco efficace di cui oggi possono beneficiare anche gli adolescenti, usualmente recalcitranti rispetto alle cure, che possono migliorare il loro stato di salute e benessere. La somministrazione è semplice e prevede l’iniezione sottocutanea 1 volta ogni 2 settimane, e in alcuni casi 1 volta al mese, che oggi si può effettuare con la nuova penna pre-riempita, appena lanciata anche in Italia.”