Trapianto di rene e pazienti iperimmuni

Ogni anno in Italia vengono eseguiti circa 2mila trapianti di rene, la maggior parte dei quali da donatore deceduto (86%). Degli oltre 6mila pazienti in attesa di trapianto di rene, si stima che circa 1 su 10 sia classificato come altamente sensibilizzato (o iperimmune), ossia abbia sviluppato anticorpi contro la maggior parte degli antigeni HLA dei donatori, il che rende il reperimento di un organo compatibile estremamente complesso. Di conseguenza, i pazienti altamente sensibilizzati attendono per periodi superiori alla media delle liste di attesa per trapianto, con un aumentato rischio di morbilità e mortalità cui si associano una peggiore qualità di vita, senso di frustrazione e privazione della libertà e le difficoltà legate alle lunghe sedute in dialisi. La difficoltà di reperimento di organi compatibili rende necessari approcci terapeutici alternativi per i pazienti altamente sensibilizzati, quali l’inserimento in un programma di priorità dedicato (Programma Nazionale Iperimmuni PNI), il programma cross-over kidney paired donation e la desensibilizzazione.

Da queste considerazioni è nato l’evento Innovazione Terapeutica a Tutela delle Persone in Attesa di Trapianto Renale. Dalla Ricerca Svedese Nuovi Trattamenti per i Pazienti con Patologie Immunologiche Rare, svoltosi nei giorni scorsi a Roma, presso la Residenza dell’Ambasciatore di Svezia in Italia. L’evento, organizzato da Pharmalex Italy, con il contributo non condizionato di Hansa Biopharma, ha ricevuto il patrocinio non oneroso dell’Ambasciata di Svezia in Italia, il Centro Nazionale Trapianti – Istituto Superiore di Sanità, Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto ANED-APS, Società Italiana dei Trapianti d’Organo e di Tessuti SITO.

Sono state analizzate le attuali “barriere” che i pazienti in attesa di trapianto di rene, in particolare i pazienti altamente iperimmuni, devono affrontare, delineando gli approcci più adeguati per migliorare il percorso diagnostico-terapeutico. “È sempre più necessario trovare il modo di dare una risposta sanitaria ai pazienti in attesa di trapianto di organi”, dichiara Massimo Cardillo, direttore generale del Centro Nazionale Trapianti, Iss. “Se da una parte, il nostro Paese è ben rappresentato da innovativi poli di eccellenza in ambito trapianti in grado di rispondere alle esigenze della rete nazionale, è altrettanto vero che vi sono delle barriere biologiche che impediscono l’accesso all’organo a tutti i pazienti. In tal senso è fondamentale il ruolo di coordinamento della rete trapiantologica italiana del Centro Nazionale Trapianti, per garantire assoluta integrazione di tutte le strutture operative presenti sul territorio nazionale.”

Nonostante la possibilità di accedere a programmi come il PNI, il tempo di attesa del trapianto per i pazienti con ipersensibilità rimane elevato, a causa della difficoltà di reperire un organo compatibile. “Quando una persona scopre di avere i reni malati, spesso è troppo tardi e l’unica terapia per sopravvivere è la dialisi”, afferma Giuseppe Vanacore, presidente ANED Onlus. “Ma quando è possibile il trapianto, si prospetta davvero una nuova possibilità di vita. Tuttavia, le difficoltà che i pazienti devono affrontare sono diverse: i tempi di attesa ancora troppo lunghi per giungere al trapianto per l’insufficienza di organi disponibili e al tempo stesso la difficoltà di reperimento di organi compatibili. I pazienti con immunità rara affrontano difficoltà ancora maggiori, date le resistenze all’organo. Per ridurre e in prospettiva evitare la dialisi, accanto alla prevenzione è necessario trovare soluzioni alternative e valide per estendere il trapianto per tutti i pazienti, superando anche la barriera dell’immunità. Il trapianto di rene cross-over e la donazione samaritana sono strade importanti da continuare a percorrere e migliorare, ma non applicabili a tutti ed in tal senso la ricerca e sviluppo di trattamenti innovativi può contribuire a ridurre la permanenza in lista d’attesa dei pazienti.” Il tempo di attesa e l’impossibilità di ricevere un organo compatibile può essere fatale per i pazienti altamente sensibilizzati.

“L’innovazione è un processo strategico fondamentale non solo nella ricerca ma anche nella pratica clinica della medicina dei trapianti”, dichiara Luciano Potena, presidente European Society for Organ Transplantation. “ESOT crede nello sviluppo dei processi innovativi, favorendo la contaminazione multidisciplinare del sapere e promuovendo la formazione non solo tecnico-scientifica ma anche etica ed umana. È però necessario ricordare che l’intera strategia trapiantologica si basa sulla donazione degli organi, che è prima di tutto un atto di puro altruismo e chiunque si occupi di trapianti ha l’obbligo morale di sostenere il valore della donazione. Per tutti i pazienti in attesa, e specialmente per i pazienti iperimmuni, in ESOT ci impegniamo ad aumentare la possibilità di accesso ai trapianti attraverso la diffusione di terapie innovative, e al tempo stesso aumentarne il tasso di sopravvivenza.”

“Rimane un ampio bisogno insoddisfatto nell’accesso al trapianto di rene per i pazienti altamente sensibilizzati, che spesso hanno scarsa o nessuna speranza di ricevere un organo a causa della loro condizione immunologica”, afferma Søren Tulstrup, presidente e ceo Hansa Biopharma. “La nostra missione è quella di sviluppare terapie innovative, salvavita e migliorative delle condizioni di vita. Terapie in grado di affrontare le esigenze insoddisfatte dei pazienti che vivono con condizioni immunologiche rare, terapie che possano generare valore per la società nel suo complesso. Per contribuire efficacemente, è necessario lavorare con tutte le istituzioni e gli stakeholder della sanità pubblica con l’obiettivo di migliorare l’equità nell’accesso alle cure.”

“L’ambasciata di Svezia in Italia – dichiara l’ambasciatore Jan Björklund – ha l’obiettivo di promuovere le aziende svedesi in Italia, sottolineandone i valori dell’innovazione e della ricerca. Sono onorato di aver ospitato l’evento odierno, che ha dato voce alle massime autorità in tema di trapianti che ne hanno delineato il prossimo futuro.”