L’INT(Istituto Nazionale Tumori) si conferma all’avanguardia nella diagnosi del tumore al seno grazie a un sistema robotizzato in 3D per la biopsia stereotassica della mammella (tomobiopsy), a un nuovo sistema di ecografia automatizzato che prevede la sola presenza di un tecnico e a uno studio per la mammografia in tomosintesi con mezzo di contrasto. Il risultato è che, presso l’Istituto Nazionale dei Tumori, centro di eccellenza per la diagnosi e la cura del cancro, si potrà eseguire la mammografia e contestualmente l’esame bioptico in soli 7 minuti, con la minima invasività e con una diagnosi sempre più accurata. “La tomobiopsy è indicata a tutte le pazienti che, dopo aver fatto una mammografia, devono sottoporsi a una agobiopsia stereotassica”, spiega il dott. Gianfranco Scaperrotta, responsabile dell’Unità Semplice di Diagnostica Senologica dell’INT. “La paziente esegue l’esame distesa su un lettino, non seduta, e la procedura rispetto al solito si svolge in tempi ridotti. Inoltre questa nuova tecnologia, non ancora commercializzata e in sperimentazione all’Istituto dei Tumori e in altri due centri in Europa in questi mesi, è più precisa e permette di individuare le lesioni in modo più accurato, consentendoci inoltre una riduzione consistente della dose radiografica”.
All’Istituto Nazionale dei Tumori, dove ogni anno vengono eseguite 15mila mammografie e, in media, 1500 biopsie, partirà a breve anche uno studio – ora sottoposto al consenso del comitato etico – per l’utilizzo del mezzo di contrasto nella mammografia in tomosintesi.