Tumore Prostata. Apalutamide, il nuovo farmaco che combatte le metastasi

DOMANDA

“Il nuovo farmaco fa al mio caso? Da meno di un anno sono stato operato alla prostata per un tumore. Il mio Psa è 0,09 ng/ml ma temo sempre che aumenti. Ho sentito parlare di un farmaco che previene le metastasi, potrebbe fare al mio caso?”

RISPOSTA

In caso di tumore alla prostata, dopo intervento di prostatectomia radicale, con o senza asportazione dei linfonodi pelvici, con il robot, la videolaparoscopica o a cielo aperto, se il Psa è 0,09 ng/ml, come riferisce il lettore, e all’esame istologico non esistono sospetti di residui di malattia (margine di resezione infiltrati dal tumore o dall’esame istologico non risulta un tumore troppo aggressivo con Glaeson maggiore o uguale a 8), allora non è necessaria alcuna terapia antitumorale aggiuntiva. È sufficiente solo il controllo del Psa. Qualora invece, dopo l’intervento o la radioterapia, il Psa dovesse innalzarsi, o dal risultato dell’esame istologico risulti un’alta aggressività, allora è consigliabile la radioterapia, qualora sia stato fatto l’intervento, o i farmaci antitumorali. Apalutamide è uno degli ultimi consigliati proprio in questi casi, in particolare quando non sono presenti le metastasi. È un farmaco orale di nuova generazione, un inibitore del recettore degli androgeni (AR), che blocca la via del segnale degli androgeni nelle cellule tumorali prostatiche. Il farmaco inibisce la crescita delle cellule tumorali in tre modi: impedendo il legame degli androgeni al recettore (AR); impedendo al recettore degli androgeni di penetrare nelle cellule tumorali e impedendo al recettore degli androgeni di legarsi al Dna della cellula tumorale. In Italia è dispensato dal sistema sanitario.
da Salute Repubblica del 14/01/2020