La notizia arriva da Doxa Pharma e sembra che un italiano su sei, almeno una volta all’anno, faccia uso regolare di medicinali omeopatici e antroposofici. Ma non è tutto perché se si va a vedere chi consiglia questi preparati si scopre che la spontaneità ha un ruolo marginale in quanto sono più di 20.000 i medici che ne prescrivono o consigliano l’utilizzo. Insomma una vera e proprio industria che sempre secondo l’indagine, assicura lavoro e guadagni a oltre 4000 le famiglie, tra impiego diretto e indotto, che vivono del mercato degli omeopatici e antroposofici in Italia.
Il fatturato complessivo dell’intero comparto italiano che vale oltre 300milioni di euro di sell out e che conferma l’Italia quale terzo mercato in Europa, ma che al contrario, ha registrato una leggera flessione (-1%) in termini di valori.
“Il numero di italiani che ha familiarità coi nostri prodotti resta elevato – spiega il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga – ma la crisi economica che ha colpito la società a livello globale ha senza dubbio influito negativamente sulle prescrizioni dei farmaci, completamente a carico dei pazienti, così come le visite specialistiche. A portare verso il basso il fatturato globale sono performance scarse di gruppi, anche molto grandi, che però restano fuori da Omeoimprese.”
“Il mercato riferito alle aziende associate cresce”, conclude Gorga. “I dati, infatti, non tengono conto dell’export che alcune producono e che, per tutte, sarà la sfida per i prossimi anni grazie alle nuove norme sulla regolamentazione dei medicinali omeopatici che prevedono un numero di AIC alla stregua di tutti i farmaci tradizionali, senza il quale, ad oggi, era complicatissimo esportare, se non addirittura impossibile.”25