Secondo uno studio e pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista International Journal of Medical Science, febbre e dolore sono generalmente frequenti nei neonati e nei bambini di ogni età e rappresentano oltre il 30% dei motivi che spingono i genitori a rivolgersi al pediatra. Ma non solo. I dati emersi evidenziano che oltre l’80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico è dovuto a patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche il dolore.
“Stimoli dolorosi o prolungati in età pediatrica – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, presidente del Congresso di antibiotica terapia in svolgimento a Milano e direttore di Pediatria del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano che ha anche realizzato lo studio – possono indurre un insieme di modificazioni nel sistema nocicettivo. Il dolore nei bambini è spesso associato ad una malattia come un’influenza o ad un infortunio e, in presenza di un malessere generale, riteniamo che il dolore debba essere trattato e non sopportato, anche quando il bambino non esprima verbalmente il proprio disagio.L’efficacia del trattamento antalgico in età pediatrica si ottiene applicando flessibilmente il principio del “farmaco giusto, alla giusta dose e al momento giusto” a ogni singolo paziente, in altre parole è l’intensità del dolore a far scegliere il gradino della scala”.
Al fine di gestire correttamente la febbre e comprendere l’importanza del trattamento del dolore nel bambino, qui i consigli di WAidid per mamme e papà:
· Non utilizzare nei bambini farmaci a dosaggi per adulti
· Gli antipiretici e gli antinfiammatori vanno somministrati sempre in base al peso e non all’età
· E’ importante somministrare gli analgesici a orario fisso al fine di evitare l’insorgenza di “buchi” di dolore. L’intervallo fra le dosi dovrebbe essere determinato in accordo con l’intensità del dolore e la durata dell’effetto analgesico del farmaco utilizzato
· I farmaci antipiretici devono essere impiegati nel bambino febbrile solo quando alla febbre si associ un quadro di malessere generale
· Paracetamolo e ibuprofene sono gli unici antipiretici raccomandati in età pediatrica, sono farmacigeneralmente sicuri ed efficaci
· Il paracetamolo è indicato come farmaco di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato
· La somministrazione di paracetamolo per via orale è preferibile a quella rettale in quanto l’assorbimento è più costante ed è possibile maggiore precisione nel dosaggio in base al peso corporeo; la via rettale è da valutare, però, in presenza di vomito o di altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per via orale
· Nei pazienti con asma persistente lieve, l’utilizzo di paracetamolo al bisogno non è stato associato ad una più alta incidenza di esacerbazione d’asma o peggioramento del controllo dell’asma
· L’ibuprofene, in quanto FANS, è il farmaco di scelta per la cura delle patologie dolorose con componente infiammatoria
· L’ibuprofene non è raccomandato in bambini con varicella o in stato di disidratazione; è raccomandata cautela nei casi di grave insufficienza epatica o renale o in soggetti con malnutrizione grave
· Paracetamolo con dosaggio 15 mg/kg/dose 4-6 volte al giorno e ibuprofene con dosaggio 10 mg/kg/dose 2-3 volte al giorno sono efficaci nel trattamento della cefalea acuta
“La febbre e il dolore nel bambino – conclude il prof. Diego Fornasari, professore associato di Farmacologia, Università degli Studi di Milano – creano sempre un forte stato d’ansia nei genitori che, in generale, tendono a sovratrattare la febbre magari ravvicinando le dosi o somministrandole in quantità maggiore rispetto a quelle previste oppure a sottovalutare il dolore. Per questo è fondamentale rispettare i dosaggi e gli intervalli indicati nella somministrazione del paracetamolo, ricordando che agisce sul sistema nervoso centrale e non ha un’azione antinfiammatoria come invece l’ibuprofene. Entrambi sono farmaci sicuri ed efficaci nei bambini ma è importante sapere che il loro uso non appropriato o, peggSecondo uno studio e pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista International Journal of Medical Science, febbre e dolore sono generalmente frequenti nei neonati e nei bambini di ogni età e rappresentano oltre il 30% dei motivi che spingono i genitori a rivolgersi al pediatra. Ma non solo. I dati emersi evidenziano che oltre l’80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico è dovuto a patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche il dolore.
“Stimoli dolorosi o prolungati in età pediatrica – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, presidente del Congresso di antibiotica terapia in svolgimento a Milano e direttore di Pediatria del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano che ha anche realizzato lo studio – possono indurre un insieme di modificazioni nel sistema nocicettivo. Il dolore nei bambini è spesso associato ad una malattia come un’influenza o ad un infortunio e, in presenza di un malessere generale, riteniamo che il dolore debba essere trattato e non sopportato, anche quando il bambino non esprima verbalmente il proprio disagio.L’efficacia del trattamento antalgico in età pediatrica si ottiene applicando flessibilmente il principio del “farmaco giusto, alla giusta dose e al momento giusto” a ogni singolo paziente, in altre parole è l’intensità del dolore a far scegliere il gradino della scala”.
Al fine di gestire correttamente la febbre e comprendere l’importanza del trattamento del dolore nel bambino, qui i consigli di WAidid per mamme e papà:
· Non utilizzare nei bambini farmaci a dosaggi per adulti
· Gli antipiretici e gli antinfiammatori vanno somministrati sempre in base al peso e non all’età
· E’ importante somministrare gli analgesici a orario fisso al fine di evitare l’insorgenza di “buchi” di dolore. L’intervallo fra le dosi dovrebbe essere determinato in accordo con l’intensità del dolore e la durata dell’effetto analgesico del farmaco utilizzato
· I farmaci antipiretici devono essere impiegati nel bambino febbrile solo quando alla febbre si associ un quadro di malessere generale
· Paracetamolo e ibuprofene sono gli unici antipiretici raccomandati in età pediatrica, sono farmacigeneralmente sicuri ed efficaci
· Il paracetamolo è indicato come farmaco di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato
· La somministrazione di paracetamolo per via orale è preferibile a quella rettale in quanto l’assorbimento è più costante ed è possibile maggiore precisione nel dosaggio in base al peso corporeo; la via rettale è da valutare, però, in presenza di vomito o di altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per via orale
· Nei pazienti con asma persistente lieve, l’utilizzo di paracetamolo al bisogno non è stato associato ad una più alta incidenza di esacerbazione d’asma o peggioramento del controllo dell’asma
· L’ibuprofene, in quanto FANS, è il farmaco di scelta per la cura delle patologie dolorose con componente infiammatoria
· L’ibuprofene non è raccomandato in bambini con varicella o in stato di disidratazione; è raccomandata cautela nei casi di grave insufficienza epatica o renale o in soggetti con malnutrizione grave
· Paracetamolo con dosaggio 15 mg/kg/dose 4-6 volte al giorno e ibuprofene con dosaggio 10 mg/kg/dose 2-3 volte al giorno sono efficaci nel trattamento della cefalea acuta
“La febbre e il dolore nel bambino – conclude il prof. Diego Fornasari, professore associato di Farmacologia, Università degli Studi di Milano – creano sempre un forte stato d’ansia nei genitori che, in generale, tendono a sovratrattare la febbre magari ravvicinando le dosi o somministrandole in quantità maggiore rispetto a quelle previste oppure a sottovalutare il dolore. Per questo è fondamentale rispettare i dosaggi e gli intervalli indicati nella somministrazione del paracetamolo, ricordando che agisce sul sistema nervoso centrale e non ha un’azione antinfiammatoria come invece l’ibuprofene. Entrambi sono farmaci sicuri ed efficaci nei bambini ma è importante sapere che il loro uso non appropriato o, peggio, l’abuso può avere effetti collaterali con un rischio di gastrolesività nel caso dell’ibuprofene o di disfunzioni a livello epatico nel caso del paracetamolo”.io, l’abuso può avere effetti collaterali con un rischio di gastrolesività nel caso dell’ibuprofene o di disfunzioni a livello epatico nel caso del paracetamolo”.