
L’allarme rosso era scattato esattamente un anno fa: nel maggio 2017 il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicava che in Italia le coperture vaccinali erano tra le più basse d’Europa e addirittura inferiori a quelle di alcuni Paesi africani. Nessuna vaccinazione raggiungeva la soglia di sicurezza del 95%, superata solo da 7 Regioni per la vaccinazione anti-polio (valore medico nazionale 93,33%). Ma dopo quel minimo storico si è consolidata la risposta delle istituzioni culminata nel Decreto Lorenzin (28 luglio 2017) che ha invertito il trend e ha disegnato un nuovo scenario nelle politiche vaccinali: nel 2017, la copertura anti-polio è risalita al 94,5%, quella contro il morbillo è cresciuta del 4,4% arrivando al 91,6%, mentre l’anti-pneumococcica è passata dall’88,4% nel 2016 al 90,8% nel 2017.
Basta poco però – tra ondate di fake-news e ricorsi delle Regioni – a invertire questo circolo virtuoso e rimettere in discussione le vaccinazioni, l’intervento medico a più basso costo che ha permesso di sconfiggere malattie causa di disastrose epidemie. Secondo le stime dell’OMS, i vaccini salvano nel mondo 5 vite ogni minuto, 7.200 ogni giorno. Consentiranno, entro il 2020, di aver evitato oltre 25 milioni di morti nel decennio che stiamo vivendo. L’invito a non compromettere i risultati ottenuti in questi mesi arriva dagli esperti che hanno partecipato al Corso di Formazione Professionale Continua “I Vaccini: Vittime del Loro Stesso Successo. Il Ruolo dei Media per Contrastare la Vaccine Hesitancy e Informare sull’opportunità Vaccinale”, promosso, insieme al Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica” della Sapienza Università di Roma, dalla Fondazione Giovanni Lorenzini che, dopo il Corso dedicato all’antibiotico-resistenza, consolida il proprio impegno nella prevenzione delle patologie a largo impatto sociale. “Dalla vaccine Hesitancy alla Vaccine Recovery” e “Prevenzione Oncologica con il Vaccino Anti-Papillomavirus Umano: Domande e… Risposte” sono realizzati con il contributo incondizionato di MSD. “Il fenomeno della ‘esitazione vaccinale’ è complesso e in aumento e una delle motivazioni è il timore di effetti collaterali”, afferma Sergio Pecorelli, Presidente di Giovanni Lorenzini Medical Foundation, New York, (USA). “La comunicazione delle informazioni è uno degli aspetti più delicati e deve tenere conto di tutte le domande e i dubbi posti dai genitori o da chi deve essere direttamente vaccinato, anche se privi di ogni fondamento scientifico.”
Le vaccinazioni sono considerate “vittime del loro stesso successo” in quanto molte delle malattie prevenibili con un vaccino sono progressivamente scomparse e non hanno più rappresentato, per i cittadini, un pericolo reale per la salute. Per fare un esempio, rispetto all’epoca pre-vaccinale la riduzione dei casi di alcune malattie prevenibili è stata del 100% per la poliomielite, del 99,4% per la rosolia, del 96% per il morbillo. Proprio di questo successo, paradossalmente, si alimentano i movimenti anti-vaccinali che hanno preso di mira in particolare le combinazioni vaccinali somministrate in età pediatrica.