In Italia i casi di vaiolo delle scimmie sono 479; di questi, solo 3 sono donne. In Spagna sono invece state rilevate 4.298 infezioni; 120 i pazienti per i quali si è resa necessaria l’ospedalizzazione. Si registrano inoltre i primi 2 decessi avvenuti a causa della patologia al di fuori dell’Africa, ovvero in Brasile e Spagna. In particolare, il primo paziente morto per vaiolo delle scimmie in Europa è deceduto in seguito a una encefalite associata all’infezione; era residente nella regione di Valencia. In Italia il maggior numero di casi è segnalato in Lombardia (216). Seguono Lazio (101), Emilia-Romagna (55), Veneto (33), Piemonte (18).
COME SI DIFFONDE
Il contagio può diffondersi attraverso la saliva o le goccioline respiratorie in caso di contatto prolungato faccia a faccia. Anche il contatto con indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus da un soggetto positivo possono portare a contrarre l’infezione. La circolare del Ministero della Salute dello scorso 25 maggio prevede infatti l’autoisolamento per i casi confermati o sospetti. Il vaiolo delle scimmie può inoltre essere trasmesso per contatto diretto tra le lesioni durante i rapporti sessuali.
SINTOMI
Come riferisce il Ministero della Salute, i sintomi del vaiolo delle scimmie comprendono solitamente febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia. I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati e eruzioni o lesioni cutanee. L’eruzione cutanea inizia di solito entro 3 giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro; possono formare croste, seccarsi e cadere. L’eruzione cutanea interessa il viso, palmo delle mani e pianta dei piedi. Ma non sono rare altre zone del corpo: bocca, zona perigenitale e occhi. I sintomi durano in genere da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli, senza trattamento.