
Quasi la metà degli adulti veneti (48%) convive con una malattia cronica; l’età media continua a salire e già oggi gli over65 sono il 24% della popolazione; molti anziani fragili restano soli nelle proprie case. Ma un nuovo modello organizzativo con Medici di Medicina Generale e Infermieri che agiscono in sinergia potrebbe essere sempre più improntato su piani di cura personalizzati, monitoraggio proattivo e diagnosi precoce, con sempre meno interventi in emergenza. Anche nel Veneto, la Medicina Generale affronta criticità quali la carenza di Medici in alcune aree, le difficoltà del ricambio generazionale, la necessità di una formazione specialistica. I temi sono al centro del Congresso Regionale della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie SIMG Veneto 2025, dal titolo Il Tempo delle Proposte, in conclusione a Padova e presieduto da Biancamaria Fraccaro e Alessandro Rossi, presidente SIMG nazionale; responsabili scientifici Maurizio Cancian, Martina Musto, Giorgio Stefanini.
“I pazienti hanno esigenze rilevanti che non trovano risposta solo nella medicina specialistica, ma richiedono una visione d’insieme, una valutazione multidimensionale sostenuta da un approccio olistico, una capacità di relazione e consulenza”, dichiara Fraccaro. “È necessario ricordare le varie criticità presenti come la carenza di Medici; le difficoltà del ricambio generazionale; come in una società ricca di pazienti cronici multimorbidi culturalmente si sia focalizzati più sulla singola malattia che sulla presa in carico globale multidisciplinare del paziente; la mancanza di un insegnamento specialistico strutturato della Medicina di famiglia e la mancanza dei relativi dipartimenti accademici e clinici come per tutte le altre discipline mediche.”
“I nuovi bisogni di salute dei cittadini, come ci dicono le esperienze avanzate del Veneto, trovano risposte adeguate quando si creano le condizioni per un’esperienza di lavoro integrato tra MMG e infermieri come risposta a questa emergenza sanitaria, sviluppando processi di cura proattivi in cui si adotta la strategia della medicina di iniziativa, con la pianificazione delle cure e la presa in carico del paziente senza aspettare che la malattia si manifesti”, afferma Cancian. “L’esperienza innovativa del Veneto, dove si sono formati molti gruppi di collaborazione tra MMG e Infermieri, dimostra che questo modello raggiunge obiettivi di salute importanti.”
“Il Veneto – dichiara Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico SIMG – è stata la Regione pioniera, nel 1996, a validare uno strumento di Valutazione Multidimensionale (Scheda per la Valutazione Multidimensionale della Persona Anziana SVAMA), che oltre alla valutazione clinica esplora globalmente i bisogni della persona fragile/anziana per una pianificazione personalizzata delle cure.”