Veneto: “Stanziati 2milioni e 995mila euro per la collaborazione triennale con il Soccorso Alpino; nel 2024, 1.081 soccorsi”

La Giunta Regionale del Veneto rinnova la collaborazione con il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico SASV-CNSAS, approvando una delibera con la quale si stanziano complessivamente 2,995 milioni di euro per il triennio 2025-2027. “Questi uomini e donne hanno svolto e svolgono un servizio prezioso, che spessissimo si traduce in vite salvate sulla montagna”, dichiara l’assessore regionale alla Sanita, Manuela Lanzarin. “Dare loro sostegno è per noi una sorta di dovere morale, anche per i tanti servizi che il CNSAS offre: attività di soccorso, recupero e trasporto sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, svolta nell’ambito del Sistema di Urgenza ed Emergenza Medica SUEM 118. Fanno parte di una squadra insostituibile, per preparazione, abnegazione, altruismo.”

Il SASV-CNSAS, attraverso le 28 stazioni dislocate capillarmente sul territorio e i propri Operatori e Tecnici di Soccorso Alpino e Speleologico, metterà a disposizione per l’attuazione del servizio di soccorso ed elisoccorso, le proprie risorse strumentali, mezzi, attrezzature di soccorso alpino e speleologico ivi compresi i ponti radio ed i relativi apparati radio, software e hardware in uso alle Stazioni e alle Delegazioni e le risorse per la formazione e l’addestramento del personale del SUEM 118.

I finanziamenti saranno così distribuiti: 995mila euro per il 2025; 1milione per il 2026; 1milione per il 2027; per il periodo 2022-2024 erano invece stati stanziati 2,35milioni di euro. L’aumento è motivato “dalla crescita delle spese sostenute per i premi assicurativi e nella stima delle spese assolutamente necessarie per il funzionamento in efficienza della struttura e per il raggiungimento degli obblighi di legge in particolare l’attività formativa svolta dagli istruttori regionali della Scuola Alpina che risulta fondamentale ai fini della sicurezza”.

Nel corso del 2024 vi sono stati 1.081 interventi di soccorso verso 1.225 persone (+ 6 rispetto al 2023). Il 70,3 % sono Italiani: il 29,7% è suddiviso fra 48 nazionalità, tra le quali, nell’ordine: cittadini provenienti da Germania, Stati Uniti, Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Austria, Belgio, Paesi Bassi Olanda, Spagna, Gran Bretagna Regno Unito, Romania, Slovenia, Cina, Slovacchia, Danimarca, Svizzera, Russia, Australia.

“Anche quest’anno il Soccorso Alpino ha rilevato che, di anno in anno, gli interventi sono spesso causati da una mancata preparazione, così come dalla scarsa conoscenza dei luoghi con perdita dell’orientamento”, prosegue Lanzarin. Tra le cause, caduta e scivolata raggiungono complessivamente il 33,7%; le attività il soccorso riguardano escursionisti per il 55,7%; sciatori in pista il 7,4%; frequentatori di ferrate il 5,5%. Accanto alla sottovalutazione dei propri limiti fisici, alle difficoltà ambientali ed alla poca conoscenza del territorio è stata rilevata l’impreparazione nell’affrontare i luoghi impervi e ostili, piuttosto che l’impiego di indumenti e calzature inadeguati. Tra le persone soccorse, solamente il 3,6% disponeva di una assicurazione propria per la copertura delle spese di recupero in caso di incidente.