Vespa Samurai contro cimice asiatica per la “salute” dei raccolti

Vespa samurai contro cimice asiatica: potrebbe quasi sembrare il titolo di un film, ma si tratta in realtà dell’anticipazione di un possibile “duello” che si prefigura come molto concreto in futuro nelle nostre campagne. Uno scontro che vede contrapporsi da un lato uno degli attuali parassiti più pericolosi per le colture agricole; dall’altro un insetto nativo del Giappone, antagonista naturale proprio di questo parassita. La cimice asiatica rappresenta un vero e proprio flagello per il comparto agricolo, che continua a subire ingenti danni. Nel 2019 l’agricoltura piemontese ha registrato una perdita di fatturato di circa 170milioni di euro, mentre su tutto il territorio nazionale i danni si sono aggirati intorno ai 6-700milioni.

“Lo scorso anno la nostra organizzazione ha sottoscritto un protocollo con la Fondazione Agrion proprio per attivare una rete di monitoraggio della cimice sul territorio piemontese ed il progetto vede anche la collaborazione delle associazioni di produttori e della Ferrero HCo”, ricorda Mariagrazia Baravalle, direttore di Confagricoltura Asti. “Tra i capisaldi di questa partnership, vi è una comunicazione efficace e mirata indirizzata a tutti i corilicoltori, tramite l’invio di periodici bollettini tecnici che indicano il momento ideale per la lotta alla cimice, limitando i trattamenti fitoiatrici. Questo progetto ha permesso fino ad oggi di contenere i danni causati da questo parassita.”

Il Programma Nazionale di Lotta Biologica 2020 per il controllo in Italia della cimice asiatica prevede infatti, in caso di esito positivo dell’istruttoria relativa allo “Studio di Analisi del rischio”, lanci di lotti di questo insetto in 712 siti distribuiti in 11 regioni e nelle 2 province autonome di Trento e Bolzano. I siti di lancio di Trissolcus japonicus (vespa samurai) sono distinti per 3 macrocategorie:

  • Aree verdi adiacenti a colture gestite con Piani di Difesa Integrata (frutteti e seminativi);
  • Aree verdi adiacenti a colture gestite nell’ambito dell’agricoltura biologica;
  • Corridoi ecologici, siepi, vegetazione di argini.

In Piemonte sono previsti 100 siti di distribuzione di vespa samurai. “Il cronoprogramma prevede lanci nel corso del mese di giugno e nei mesi successivi verrà monitorato lo sviluppo”, spiega Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti. “I primi effetti sulle coltivazioni saranno visibili solamente dal prossimo anno, quando l’insetto si sarà riprodotto in diversi esemplari, sufficienti a limitare la popolazione della cimice. Come ogni processo biologico naturale anche questo richiede anni di tempo e sarebbe sbagliato aspettarsi risultati immediati. A differenza della lotta chimica, i cui effetti sono riscontrabili fin da subito, ma tendono a dissolversi nel corso del tempo, la lotta biologica è lenta all’avvio, ma è assolutamente duratura.”

Recentemente la Regione Piemonte ha aperto un bando per il risarcimento dei danni subiti nel 2019 dalla cimice asiatica. Le aziende con un danno superiore al 30% posso presentare domanda, tramite il proprio CAA di riferimento, entro il 18 luglio 2020, documentando il danno subito con le fatture di vendita dei 3 anni precedenti.