“Sei giovane e la tua vista continua a peggiorare? Potrebbe trattarsi di cheratocono, una malattia della cornea la struttura più esterna dell’occhio.” Inizia con queste parole il video divulgativo Impara a Riconoscere il Cheratocono, realizzato con il contributo di Associazione Italiana Medici Oculisti AIMO; Associazione Italiana Cheratoconici AICHE; Società Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare SITRAC; Società Italiana Banche degli Occhi SIBO; Società Optometrica Italiana SOPTI. Il video, presentato in chiusura del XIII Congresso Nazionale AIMO – il primo organizzato congiuntamente con SISO – verrà diffuso sui canali social delle Società e su altre piattaforme, e si rivolge in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i giovani nei confronti della patologia.
“Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea – spiega il video – caratterizzata da un progressivo assottigliamento della cornea e da uno sfiancamento conico del profilo corneale, che inducono l’insorgenza di un forte astigmatismo irregolare. È un patologia rara con un’incidenza stimata intorno a 1 caso per 2mila abitanti. Colpisce più frequentemente il sesso maschile, i bambini, gli adolescenti e i giovani”, con possibilità di progressione in genere fino ai 35-40 anni. Quanto ai sintomi, inizialmente sono simili a quelli di una semplice miopia: il soggetto vede sfocato da lontano, successivamente la qualità della visione inizia a peggiorare e compare una sbavatura intorno alle immagini, soprattutto di notte, con la percezione di aloni e distorsioni attorno alle sorgenti luminose. Talvolta si ha la percezione di immagini doppie e può essere presente anche una intolleranza alla luce.
“La cornea dei soggetti affetti – prosegue il video – sarebbe geneticamente più debole e meno resistente alla degradazione, alla pressione interna e alle sollecitazioni esterne come lo stropicciamento degli occhi.” È importante quindi che i giovani familiari di soggetti affetti da cheratocono si sottopongano a regolari controlli. Una diagnosi precoce è infatti fondamentale, mentre, tra le terapie di elezione, “il cross-linking corneale è un trattamento poco invasivo e ambulatoriale, che può bloccarne la progressione e fermare il peggioramento visivo”. La ricerca sul cheratocono ha migliorato nel tempo diagnosi, trattamenti e strumenti ottici con i quali poter correggere il difetto visivo. Tra le figure di riferimento, vi sono naturalmente “il medico oculista, che accompagnerà costantemente la persona, diagnosticando e monitorando l’evoluzione della malattia e suggerendo eventuali trattamenti, e l’ottico-optometrista, che fornirà occhiali e lenti a contatto idonei al ripristino di una visione adeguata”. Importante anche il ruolo delle associazioni pazienti, che “forniranno un supporto informativo costante in merito alla malattia e agli aspetti sociali della stessa”, conclude il video.
“La nostra Associazione è nata del 2005 e in questi anni c’è stata un grossa novità, il cross-linking corneale, un trattamento che serve di fatto a bloccare il cheratocono, mentre prima bisognava solo incrociare le dita e sperare che la malattia non progredisse”, dichiara Rinaldo Lisario, presidente AICHE. “È stato quindi fatto un grandissimo passo in avanti, ma è necessario che questo trattamento venga fatto il prima possibile, per questo la diagnosi precoce oggi sta diventando ancora più importante rispetto a prima. Il rischio infatti è quello di rimanere dopo il cross-linking comunque con un importante deficit visivo, se la patologia non viene diagnosticata presto. Adesso che abbiamo la possibilità di bloccare il cheratocono, allora, facciamolo presto. Come Associazione purtroppo ancora rileviamo che, nonostante l’informazione sia migliorata, c’è ancora chi conosce poco la malattia. Ci sono alcune strutture ospedaliere minori – afferma Lisario – che hanno un approccio troppo attendista, per cui è giusto informare il paziente, che deve fare una diagnosi precoce ma anche sensibilizzare la comunità in genere sul cheratocono.”