Leucemia acuta promielocitica, “la forma di leucemia mieloide acuta che più ha beneficiato dei progressi legati alla terapia personalizzata”

Durante l’VIII Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica, organizzato da Fondazione Gimema, in programma mercoledì 10 e giovedì 11 aprile 2024 a Roma, Ematologi e rappresentati delle Società scientifiche discuteranno del trattamento dei pazienti affetti da questo tumore del sangue, in memoria del prof. Francesco Lo Coco, prematuramente scomparso. Tra gli esperti internazionali, parteciperanno anche: Uwe Platzbecker (Germania); Soren Lehmann (Svezia); Harry Iland (Australia); Jun-Min Li (Cina); Miguel A. Sanz (Spagna). La Leucemia Acuta Promielocitica è la forma di leucemia mieloide acuta che più ha beneficiato dei progressi legati alla terapia personalizzata, ricordano gli organizzatori: a partire dall’identificazione della traslocazione cromosomica t(15;17), avvenuta nel 1977, e dall’evidenza che l’acido all-trans retinoico fosse in grado di indurre la remissione della malattia, la patologia è diventata uno dei paradigmi del successo delle terapie a bersaglio molecolare nei tumori. “A questo successo ha grandemente contribuito l’Eematologia italiana, e in particolare Francesco Lo Coco”, afferma Maria Teresa Voso, professoressa di Ematologia presso il Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata, coordinatrice scientifica dell’evento. Partendo dallo schema terapeutico AIDA del 2006, che associava l’acido all-trans retinoico al chemioterapico idarubicina, i risultati del gruppo cooperativo Gimema sul trattamento dell’APL sono culminati nella terapia a base di acido retinoico (ATRA) e arsenico (ATO), senza chemio, la cui efficacia è stata dimostrata nello studio Gimema APL0406, pubblicato nel 2013 sul New England Journal of Medicine. “ATRA-ATO è diventato così la terapia standard per la leucemia promielocitica a rischio basso-intermedio, rispondendo positivamente al quesito Acute Promyelocytic Leukemia, a Curable Disease?, titolo del primo simposio internazionale, tenutosi a Roma nel 1993, e divenuto nelle edizioni successive il teatro principale di aggiornamento e di discussione dei temi ancora aperti nella APL”, continua Voso. Oggi la probabilità di guarigione della APL arriva al 90% nella normale pratica clinica: “Un percorso di eccellenza italiana – conclude Marco Vignetti, presidente Fondazione Gimema – che nel prossimo congresso sulla APL, il primo dopo la pandemia, illustrerà lo stato dell’arte sulla APL, senza più il punto interrogativo: APL, una Malattia Guaribile”.