Xeljanz® la nuova terapia contro l’artrite reumatoide disponibile anche in Italia

Arriva in Italia Xeljanz® (Tofacitinib), farmaco in compresse per il trattamento dell’Artrite Reumatoide (AR) in fase attiva da moderata a severa in associazione con Metotrexato (MTX) in pazienti adulti che hanno risposto in modo inadeguato o sono intolleranti ad uno o più farmaci modificanti la malattia. Può essere somministrato in monoterapia in caso di intolleranza a MTX o quando quest’ultimo non è appropriato. Tofacitinib è il capostipite internazionale di una nuova classe di farmaci chiamati inibitori delle Janus chinasi (JAK) che agiscono a livello intracellulare interrompendo la trasmissione del segnale infiammatorio all’origine dell’artrite reumatoide.

“Tofacitinib ha dimostrato di possedere un’elevata efficacia nel controllo dei sintomi dell’AR, tale da indurre un miglioramento clinico della condizione del paziente, sia per quanto riguarda gli indicatori di attività di malattia sia per quanto concerne i cosiddetti PROs (Patents’ Reported Outcomes), ovvero i parametri riportati dal paziente come l’astenia e la qualità di vita”, dichiara Luigi Sinigaglia, Direttore UOC di Reumatologia, Centro Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini CTO di Milano. “Questi effetti sono sorprendentemente rapidi, già evidenti dopo una o due settimane dall’inizio del trattamento nonostante il fatto che la terapia avvenga per via orale.”

“Questo farmaco rappresenta per noi pazienti un importante passo avanti nel trattamento dell’Artrite Reumatoide”, afferma Silvia Tonolo, Presidente ANMAR, Associazione Nazionale Malati Reumatici. “In primo luogo perché si tratta di un’efficace alternativa terapeutica per coloro che non rispondono ai trattamenti tradizionali. Un altro importante vantaggio sta nel fatto che il farmaco si somministra per bocca rispetto agli altri che, invece, prevedono un’iniezione o infusione. La formulazione in pillole, infatti, mette il paziente in una condizione di maggior comfort verso il trattamento, permettendogli di beneficiarne sia dal punto di vista dell’efficacia terapeutica che in termini di autonomia, ad esempio durante le attività quotidiane e anche in viaggio, con notevoli ricadute positive nell’ambito della qualità di vita del paziente.”