Carenze e indisponibilità di farmaci in ambiente ospedaliero, SIFO: “Fondamentale la collaborazione tra Farmacisti ospedalieri e Aifa”

“Le carenze/indisponibilità di farmaci hanno un impatto significativo nell’assicurare la continuità terapeutica ai pazienti in trattamento, soprattutto per quei farmaci che non possono beneficiare di analoghi prodotti con medesima azione o medesima indicazione. Per i farmaci biologici/biosimilari, poi, una eventuale carenza ha impatto su problemi di gare e di shift terapeutico”, dichiara Filippo Urso, componente del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie, coordinatore del progetto Drughost, attività collaborativa condotta da anni da SIFO e Aifa. Il tema è stato affrontato nel corso del XLV Congresso Nazionale SIFO 2024, in una sessione dedicata alla mancanza di farmaci, plasmaderivati e dispositivi medici, moderata da Urso insieme a Adriano Cristinziano, presidente del Comitato Organizzatore del Congresso, e Silvia Adami, Regione Veneto.

Il progetto Drughost si pone quale strumento predittivo delle carenze volto a individuare le indisponibilità ospedaliere e dei servizi farmaceutici territoriali: “Le carenze vengono – come hanno dimostrato i dati del nostro progetto – nella stragrande maggioranza dei casi precedute da una indisponibilità (intesa anche come fornitura parziale, indice di contingentamento) dello stesso farmaco”, prosegue Urso. “Le vere emergenze tra le carenze, però, si contano sulle punte delle dita di una mano in 1 anno. Da una survey SIFO è emerso che nel 55% dei casi analizzati, a causa della carenza del medicinale prescritto i pazienti hanno seguito un percorso terapeutico differente, che quindi esiste, e nella maggior parte dei casi viene applicato.” Alla base del progetto, vi è appunto la stretta collaborazione tra SIFO ed Aifa, ribadita dalla partecipazione di Domenico Di Giorgio, direttore Ufficio Qualità dei Prodotti e Contrasto al Crimine Farmaceutico, alla sessione congressuale. Inoltre, ricorda la SIFO, con Aifa è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa che individua 5 grandi temi, uno dei quali è proprio la carenza/indisponibilità dei farmaci. “Il percorso comune SIFO-Aifa è solo all’inizio e per quanto riguarda l’irreperibilità dei farmaci – afferma ancora Urso – si arriverà a fornire una stima sempre più puntuale e rappresentativa di questa importante criticità per il percorso terapeutico del paziente.”

“La carenza di plasmaderivati, specialità farmaceutiche prodotte attraverso processi di lavorazione industriale del plasma che esercitano un ruolo chiave, e talora non sostituibile, nel trattamento di molte condizioni cliniche acute e croniche, può impattare sulla Salute pubblica”, dichiara Adami. “A tale riguardo, Aifa e il Centro Nazionale Sangue – con il coinvolgimento del Ministero della Salute, delle Strutture Regionali di Coordinamento per le Attività Trasfusionali, della Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, delle Associazioni dei donatori, delle Associazioni e Organizzazioni dei Pazienti, delle Aziende produttrici di medicinali plasmaderivati e di Farmindustria – hanno predisposto una serie di attività volte a monitorare e gestire il fenomeno della carenza e a massimizzare l’appropriatezza di utilizzo clinico-terapeutico delle immunoglobuline. Aifa – prosegue Adami – ha ritenuto opportuno fornire linee generali di indirizzo per richiamare all’uso appropriato delle IG nelle diverse indicazioni, raccomandando che la prescrizione avvenga esclusivamente nel rispetto delle indicazioni autorizzate da scheda tecnica e di quelle ammesse alla rimborsabilità ai sensi della Legge 648/96, che venga garantito l’utilizzo prioritario nelle indicazioni per le quali non sono disponibili alternative terapeutiche e che vengano ottimizzati i dosaggi di uso delle immunoglobuline.”

“La carenza di dispositivi medici rappresenta certamente un’importante criticità per il Ssn, poiché mette a rischio la continuità terapeutica del paziente”, continua Adami. “Da una survey della European Association of Hospital Pharmacist del 2023, è emerso che il 61% dei Farmacisti ospedalieri ha segnalato la carenza di dispositivi medici come un problema rilevante nel proprio Ospedale, identificando come fattori trainanti di questa criticità i problemi della catena di approvvigionamento e la mancanza dei componenti dei dispositivi. Inoltre […] il 71% dei Farmacisti ha constatato che i Produttori raramente comunicano la carenza di dispositivi. Affrontare in maniera tempestiva la carenza di dispositivi medici è complesso e richiede un’attenta programmazione degli acquisti in modo da mitigare l’impatto della carenza.”