Congresso Nazionale Malattie Digestive 2024, Miele: “I pazienti che sommano obesità e insulino-resistenza sono esposti a un rischio più elevato di tumori a fegato e colon”

Chi è affetto dalla sindrome metabolica ha un rischio maggiore di incorrere in neoplasie. Sulla relazione, il XXX Congresso Nazionale delle Malattie Digestive 2024, in corso a Roma e che vede la presenza numerosa della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva SIGE, dedica una sessione per illustrare le evidenze finora acquisite, i farmaci in sperimentazione, le tecniche endoscopiche per la riduzione di peso e i numerosi studi sulla dieta mediterranea e il microbioma. “[Fra le componenti della sindrome metabolica, in particolare] l’obesità incrementa la disponibilità dei fattori stimolanti l’insulina che aumentano, a loro volta, l’infiammazione e il rischio di incorrere in neoplasie del tratto gastro-intestinale”, dichiara Luca Miele, ricercatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuor, Roma. “Come è stato dimostrato, i pazienti che sommano obesità e insulino-resistenza sono esposti a un rischio elevato di sviluppare un tumore al fegato, ma anche al colon ed altri tratti dell’apparato digerente.”

La perdita di peso per i pazienti con sindrome metabolica si conferma essere la strategia migliore per abbassare il rischio cancro. “I nuovi farmaci per la riduzione del peso potrebbero essere efficaci a medio e lungo termine anche nella prevenzione delle neoplasie epatiche. Inoltre – continua Miele – le tecniche di chirurgia bariatrica hanno già dimostrato di abbassare il rischio di tumore al fegato, confermando così la loro efficacia a lungo termine nel ridurre le probabilità di cancro al fegato.”

I tumori più frequenti dell’apparato digerente, legati alla sindrome metabolica, sono il tumore del fegato, del colon-retto e del pancreas. “Meno frequenti sono quelli dello stomaco e dell’esofago, sebbene ci sia comunque una correlazione”, afferma la prof.ssa Filomena Morisco, ordinario di Gastroenterologia presso l’Università Federico II di Napoli. “La sindrome metabolica presenta un insieme di varie componenti, come obesità, dislipidemia, diabete e ipertensione arteriosa, ed ognuna di esse ha un peso diverso, in relazione ai diversi tumori. Per esempio, nel caso del tumore del colon-retto, la componente più importante è legata all’obesità, al basso livello di colesterolo HDL e al diabete. Nel tumore del fegato, gioca un ruolo maggiore il diabete, ma pure l’obesità e la steatosi epatica. È chiaro che i pazienti, vista la correlazione, debbano essere periodicamente controllati. Quello che dovrebbe emergere, specie nell’ambito Medicina Generale, è che il rischio di cancro del colon-retto e del fegato è alto nei soggetti obesi e diabetici, legata alla presenza di steatosi epatica e steatoepatite, ed è consigliabile, almeno per i soggetti a più alto rischio mantenere un regime di sorveglianza, tramite un’ecografia.”